ELEMENTI DI SEMIOLOGIA

LINGUA E PAROLA

Concetto dicotomico: parola come fonetica, regole e segni, lingua come espressione verbale della parola.

SIGNIFICATO E SIGNIFICANTE

Significato più significante da luogo al segno. Il significato è una rappresentazione psichica dell'oggetto. Il significante è un entità che esiste solo in relazione al significato.

SINTAGMA E SISTEMA

Sintagma: unità sintattica significativa autonoma es. in una frase( soggetto, verbo, complemento). Sistema: insieme concatenato di forme e valori linguistici.

DENOTAZIONE E CONNOTAZIONE

Valore denotativo associa ad un segno uno e un solo significato. Valore connotativo trova in un significante una molteplicità di significati.

PRAGMATICA: ATTO LOCUTORIO, ILLOCUTORIO E PERLOCUTORIO

Analisi del significato delle espressioni linguistiche.

SEARLE E GRICE

Searle studia l'atto linguistico che si ha tramite la realizzazione di un atto espressivo, proporzionale, illocutorio e perlocutorio. Grice da tale studio propone il principio di cooperazione costituita dalla: quantità, qualità, relazione e modo.

MODELLO DEL CODICE E INFERENZIALE

Sul modello del codice si sono basate tutte le teorie della comunicazione, intesa come codifica e decodifica di messaggi. Il modello inferenziale è attento non solo alla codifica e decodifica del messaggio ma anche all'interpretazione e comprensione di esso.

LA CONCEZIONE DEL SEGNO DI PEIRCE

Per Peirce l'oggetto determina il segno e il segno l'interpretante. Il tutto dentro uno schema.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

LINGUA E PAROLA 

Lingua e parola , che nel quotidiano possono erroneamente essere scambiati come sinonimi , in realtà tale binomio è un concetto dicotomico , letteralmente che si divide di due in due. Tale concetto è stato trattato da Saussure in quella scienza generale dei segni o semiologia di cui la linguistica sarebbe solo una parte , di fatto essa ha per oggetto tutti i sistemi di segni. Dunque la parola di fronte alla lingua "rappresenta la parte puramente individuale del linguaggio (fonazione, realizzazione delle regole e combinazioni contingenti di segni) (…) Di fronte alla lingua, istituzione e sistema, la parola è essenzialmente un atto individuale di selezione e di attualizzazione".. Tradotto con un equazione matematica equivale a dire (LINGUA= LINGUAGGIO - PAROLA ) . La lingua di per se non può essere creata o modificata dall'uomo in quanto costituisce un contratto collettivo in base al quale comunichiamo . Essa inoltre è un sistema di valori e regole cui l'uomo ha precedentemente appreso . Al contrario la parola è costituita dalle "combinazioni grazie alle quali il soggetto parlante può utilizzare il codice della lingua per esprimere il suo pensiero " cioè formulare un discorso .Nella parola è frequente il ritorno a segni identici che diventano elemento della lingua. Lingua e parola non possono esistere al di fuori del processo dialettico che le unisce sono in equilibrio quando sono in un rapporto reciproco. La lingua esiste a partire dalla parola è prodotto e strumento di questa. Ha permesso poi l'avvio alla scrittura e di conseguenza lo sviluppo in tutti i suoi aspetti dell'uomo in quanto individuo singolo e in quanto elemento della società , da ciò l'evoluzione della comunità sociale, economica, e politica. Hjelmslev altro studioso della dicotomia lingua/parola pone l'attenzione su una visione diversa, pur ribadendo che la lingua è contrapposta alla parola, distingue 3 piani: SCHEMA cioè lingua come forma pura, NORMA lingua come forma materiale, già definita da una certa realizzazione sociale, ma ancora indipendente dal dettaglio di questa manifestazione. USO lingua come insieme d'abitudini. Da ciò Hjelmslev ricava che la norma è una pura astrazione di metodo e la parola una concretizzazione Si ha così la sostituzione di lingua/parola con schema/uso. Un concetto annesso a lingua/parola è l'idioletto che secondo Martinet è" il linguaggio in quanto è parlato da un solo individuo"; esso può designare 3 realtà: il linguaggio dell'afasico che non comprende gli altri , lo stile di uno scrittore , il linguaggio di una comunità linguistica , di un gruppo di persone. In quest'ultimo caso l'idioletto corrisponderebbe alla scrittura. Un ben ampio sviluppo sul concetto di lingua/parola lo possiamo trovare non tanto nel campo sociologico quanto in quello filosofico con Merleau-Ponty uno dei primi filosofi francesi che si interessò di Saussure.

 

SIGNIFICATO E SIGNIFICANTE

 

Saussure quando parla del segno si riferisce a ciò vedendolo come la combinazione del significato più il significante. Il segno viene sempre riportato a serie di termini affini e dissimili come segnale, indice, icona., simbolo, allegoria Essi portano a una relazione tra due relata, concetto espresso da Sant'Agostino "Signum est res, praeter speciem quam ingerit sensibus, aliud aliquid ex se faciens in cogitationem venire" ("un segno è una cosa che oltre alla specie inserita dai sensi, richiama di per se, alla mente qualche altra cosa"). Questa relazione tra i due relata può implicare o no: la rappresentazione psichica dell'oggetto, l'analogia tra i due relata; la connessione può essere immediata o meno, coincidere o no, implicare o meno un legame esistenziale con colui che ne fa uso. Prima che Saussure vedesse il segno, come somma del significato con il significante, si tendeva a confonderlo con il significante Dopo Saussure si è avuto poi il bisogno di distinguere fra i segni le unità significative e cioè le parole che formano la prima articolazione e i suoni che costituiscono la seconda articolazione. Da ciò si è distinto il piano dei signficanti cioè il piano d'espressione e il piano dei significati quello dei contenuti. Per Hjelmslev ogni piano comporta infatti due strata: la forma e la sostanza. La forma è ciò che può venire descritto esaustivamente dalla linguistica. La sostanza è l'insieme degli aspetti dei fenomeni linguistici.che non possono essere descritti senza ricorrere a premesse extralinguistiche. Nel piano d'espressione e del contenuto si ha: una sostanza d'espressione, una forma d'espressione, una sostanza del contenuto, una forma del contenuto. Il segno semiologico è composto da un significante e da un significato (nel codice stradale es. il colore rosso indica lo stop) questi sono i segni di origine utilitaria e funzionale sono funzioni-segno Ogni funzione è associabile dal segno, essi hanno un valore antropologico su cui si basa la comunicazione rispettando il codice di lettura. In linguistica il significato è una rappresentazione psichica della cosa che Saussure definisce concetto. Il significante è un relatum non si può separare la sua definizione da quella del significato, è un mediatore. L'atto che unisce il significante e il significato è la significazione, atto il cui prodotto è il segno.

 

SINTAGMA E SISTEMA

 

I termini linguistici secondo Saussure si sviluppano su due piani uno è il sintagma e l'altro è l'associazione. Il sintagma è una combinazione di segni che ha come supporto l'estensione. L'associazione sono le unità che vengono associate nella memoria. Questi due piani sono strettamente collegati. Da Saussure in poi c'è stato un mutamento il piano d'associazione viene cambiato in piano paradigmatico o piano sistematico. Saussure già intuì che il piano sintagmatico e l'associativo corrispondono a due forme mentali; Jakobson utilizzò questa estensione applicando l'opposizione tra la metafora (sistema) e la metonimia (sintagma) ciò consente il passaggio dalla linguistica alla semiologia. La parola è di natura sintagmatica per cui il sintagma è vicino alla parola. Il sintagma si presenta sotto una forma concatenata, esso è continuo, la scomposizione del sistema deve portare alla luce le unità paradigmatiche. La scomposizione del sistema si ha tramite la prova di commutazione che consiste nell'introdurre un mutamento nel piano d'espressione (significanti) e vedere se ciò provoca una modificazione nel piano del contenuto ( significati). In generale la prova di commutazione fornisce dei frammenti di sintagma dotati di senso cioè le unità sintagmatiche. Nella linguistica invece fornisce le unità significative dotati di significante e significato. Mentre una seconda prova fa apparire le unità distintive. Il sintagma viene definito anche come "un gruppo qualsiasi di segni etero-funzionali", è binario e i suoi due termini si trovano in un rapporto di condizionamento preciso. Un secondo asse del linguaggio è il sistema, visto da Saussure sotto forma di una serie di campi associativi determinati da affinità di suono e di senso. Nel sistema possiamo osservare una serie di opposizioni su cui si basa il linguaggio della comunicazione : opposizione bilaterale e multilaterale esempio nell'alfabeto latino l'opposizione delle figure e/f è bilaterale perché l'elemento comune f non è presente in nessusa altra lettera, mentre l'opposizione p/r è multilaterale perché la forma p è presente anche in b. Opposizioni proporzionali e isolate : all'interno poi di queste opposizioni si può fare un ulteriore classificazione : opposizioni private : qualsiasi opposizione nella quale il significante di un termine è caratterizzato dalla presenza di un elemento significativo. Opposizioni equipollenti : i due termini sono equipollenti non possono essere considerati come la negazione e l'affermazione di una particolarità. Le opposizioni vengono classificate anche in base all'estensione del loro valore differenziativo : opposizioni costanti : es. significanti che hanno sempre dei significati differenti. Opposizioni sopprimibili : es. significanti che non hanno sempre significanti differenti (es. 3 pers. Sing. -3 pers. Plur.). Nel codice stradale possiamo trovare opposizioni multilaterali proporzionali (colore, disco, triangolo) private (l'aggiunta di una marca fa variare il senso di un disco) costanti, ma mai troviamo equipollenti o sopprimibili.

 

DENOTAZIONE E CONNOTAZIONE

 

Ogni sistema di significazione è composto da un piano d'espressione (E) e un piano di contenuto (C), la relazione tra i due piani (R) coincide con la significazione. Il sistema si sviluppa in ERC. Il primo sistema ERC diviene il piano d'espressione o significante del secondo sistema:

2                      E            R            C

1                                  E R C

Il primo sistema costituisce il piano di denotazione il secondo di connotazione. Si ha dunque la relazione denotazione uguale a significanti e significati e la loro unione corrisponde alla significazione. I significanti di connotazione sono i connotatori fatti di segni. Il significato di connotazione ha un carattere generale globale e diffuso.

 

PRAGMATICA:

ATTO LOCUTORIO - ILLOCUTORIO - PERLOCUTORIO

 

In genere con il termine pragmatica si intende una ricerca dove il parlare è una particolare forma dell'agire. La pragmatica linguistica invece ha sommato i propri sforzi con quella testuale che proponeva la nozione di co-testo dell'enunciato e l'allargamento del contesto pragmatico del testo arrivando a un testo come unità di comunicazione di un contesto. In questo modo vengono rivisti i rapporti tra semantica e sintassi poiché alcuni riportano la pragmatica ad una semplice addizione altri ad una alternativa. Come addizione è una disciplina aggiuntiva dove la semantica e la sintassi non riescono a spiegare i fenomeni. Come alternativa è una parte integrale e fondamento della semantica e della sintassi. La teoria pragmatica viene poi sviluppata in teoria performativa sostenuta da Austin, Benveniste e Koschmieder. Austin chiama "enunciazioni performative" quegli enunciati il cui dire di compiere un atto è compierlo. Per lui "dire qualcosa" vuol dire compiere 3 atti simultaneamente: atto locutorio, illocutorio e perlocutorio.L'atto locutorio è l'azione in cui si associano i suoni(atto fonetico) organizzati in parole dotate di struttura sintattica(atto fatico), capaci di esprimere un senso(atto retico). L'atto illocutorio corrisponde all'enunciazione poiché è atto di linguaggio e può essere parafrasato con un enunciato performativo es. "lavare i piatti"="vi ordino di lavare i piatti", ciò dipende anche dal tono con cui viene pronunciata la frase. L'atto perlocutorio: descrive gli effetti più lontani (dalla semplice azione immediata) cioè quelli sui pensieri e sui sentimenti. Es. lusingare e tranquillizzare. Mentre ordinare e minacciare sono illocutori. Di questi atti linguistici Austin fa delle categorie 5 classi: verdettivi, esercitivi, commissivi,comportativi,espositivi. I primi esprimono un verdetto. I secondi esercitano poteri e diritti. I terzi promettono o assumono impegni. I quarti riguardano atteggiamenti e comportamenti sociali. I quinti consentono l'esposizione di un enunciato in modo chiaro.

 

SEARLE E GRICE

 

Searle riutilizza lo schema dell'atto linguistico di Austin modificandolo. Per Searle compiere un atto linguistico significa realizzare: un atto espressivo, proporzionale, illocutorio e perlocutorio. Parlando il locutore compie un atto espressivo e attribuendo a queste parole una predicazione e una referenza realizza un atto proposizionale. Riportando il tutto nello schema di Austin ciò significa che la fonetica e la fatica corrispondono all'atto espressivo e la retica si divide in atto referenziale e predicazione diventando atto proposizionale. Un notevole contributo nella filosofia del linguaggio fu dato da Grice il quale formulò una definizione del significato non relativa a parole o frasi ma costituita dal punto di vista del parlante, nel modo in cui si parla, applicando questa definizione al concetto di forza illocutoria si arrivava ad interpretarla come connessa alle intenzioni del parlante. Da qui Grice propone il principio di cooperazione che si articola su 4 categorie che chiama massime: quantità, qualità, relazione e modo. La quantità riguarda la quantità di informazione da fornire. La qualità deve dare un contributo che sia vero. La relazione deve essere pertinente. Il modo è il modo in cui viene detta una cosa.

 

MODELLO DEL CODICE E INFERENZIALE

 

Il modello del codice è il modello su cui si basano tutte le teorie della comunicazione da Aristotele alla semiotica moderna, comunicazione intesa come codifica e decodifica di messaggi. Recentemente i filosofi Grice e Lewis hanna però proposto un nuovo modello detto modello inferenziale. Non sempre il modello del codice è adeguato a descrivere da solo i fonemi che si propone di spiegare come nello scambio verbale. Gli enunciati possiedono caratteristiche di natura linguistica e non ma la grammatica non ne tiene conto, non aiuta l'ascoltatore a fare una selezione cosa che invece fa l'informazione extralinguistica. L'interpretazione di una frase non è sempre uguale ma cambia a seconda del locutore. Per cui la comprensione è un processo inferenziale, diverso da quello di decodifica. Il processo inferenziale parte da una premessa per arrivare a una conclusione. Il processo di codifica parte da un segnale per arrivare a ricostruire il messaggio. Da tutto ciò si ha che il modello del codice vede la comunicazione come codifica e decodifica di messaggi, mentre il modello inferenziale vede la comunicazione come dipendente dagli indizi che il produttore del messaggio fornisce al destinatario.

 

LA CONCEZIONE DEL SEGNO DI PEIRCE

 

Per Peirce l'oggetto determina il segno e il segno determina l'interpretante. Il segno è determinato dall'oggetto e determina l'idea nella mente di una persona cioè l'interpretante del segno; il tutto si può vedere dentro uno schema triangolare al cui apice troviamo l'interpretante e agli angoli della base il segno e l'oggetto. Il segno è mediatore tra l'interpretante e l'oggetto. Peirce distingue i segni in: indici, icone e simboli. L'indice è un segno che ha la caratteristica di essere in connessione fisica con l'oggetto che indica es. il fumo che indica il fuoco da cui è emanato. L'icona è un segno che si riferisce al referente a causa di una rassomiglianza; Peirce distingue 3 tipi di icone: l'immagine(se il carattere similare è una qualità). Il diagramma(se il carattere è una analogia di relazione e di struttura) La metafora (se il carattere è stabilito da un terzo termine che viene utilizzato come mediatore). Il simbolo è un segno il cui rapporto con l'oggetto è definito da una legge, è arbitrario generale e convenzionale. Per Peirce le icone e i simboli sono segni mentali e generali perché separati dalle cose, gli indici sono fisici perché in congiunzione con le cose.