IL COMPORTAMENTO IMPREVEDIBILE DEL CONSUMATORE
Molti industriali subirono a varie riprese gravi perdite dopo aver lanciato
grandi campagne che, secondo ogni criterio logico avrebbero dovuto riuscire.
I metodi tradizionali per prevedere le reazioni del mercato apparivano sempre
più insoddisfacenti. Questi metodi erano basati sulle statistiche. Il
loro punto debole, a quanto si scoprì era che l'intervistato diceva all'intervistatore
cose nettamente in contrasto col suo effettivo comportamento al momento dell'acquisto
dell'articolo.
Così molti industriali cominciarono a dubitare dei 3 assiomi fondamentali,
che essi stessi avevano stabilito nel tentativo di razionalizzare il mercato,
circa la "prevedibilità" degli esseri umani in generale e dei
consumatori in particolare.
1) Dovettero ammettere che partire dall'idea che la gente sappia ciò
che vuole è un gravissimo errore.
2) Non si può presumere che la gente dica la verità a proposito
dei propri desideri e delle proprie fobie, la cui costante preoccupazione è
di passare, di fronte al mondo, per esseri sensati,intelligenti e razionali.
3) E' molto pericoloso basarsi sull'assunto che il pubblico si comporti in modo
razionale.
Gli analisti compresero che dovevano cercare le risposte in quella regione
dell'inconscio in cui si agitano i nostri bisogni, desideri,aspirazioni,paure,nostalgie
Così gli studiosi della RM si trovarono a dover affrontare tutti quei
sentimenti segreti che frenavano la vendita di milioni di dollari di consumo.
Tra le maggiori "tendenze psicologiche" comuni ai consumatori americani
e che hanno creato non pochi problemi ai ricercatori, risultano:
-SENSO DI COLPA- SICUREZZA
EMOTIVA- LE ESIGENZE DELL'EGO-
GLI IMPULSI CREATIVI- IL BISOGNO
DI IMMORTALITA'- STIMOLO DEL SUCCESSO-LE
AVVERSIONI SEGRETE- L'ORECCHIO
INTERNO
SENSO DI COLPA
Il senso di colpa risultò essere uno dei più gravi problemi che
la RM avesse mai dovuto affrontare. Quei prodotti che si potrebbero definire
voluttuari o "di tutto riposo", come i dolciumi, le bibite, le sigarette,
i liquori, le polveri "istantanee" per dolci e gli apparecchi elettrodomestici
che fanno risparmiare fatica, rappresentavano ormai una fetta considerevole
dell'intero mercato americano, mentre gli americani restavano, fondamentalmente
dei puritani. Un esempio significativo può essere il piano strategico
che preparò il dr Dichter per ridare alle masse l'abitudine di succhiare
e sgranocchiare dolciumi, a dispetto di ogni propaganda. A suo parere il nocciolo
della questione stava in ultima analisi, nel senso di colpa suscitato da un
consumo voluttuario. E agli industriali del ramo raccomandò, tra le altre
misure, di confezionare i loro prodotti in "bocconcini" pur mantenendo
le grandi scatole di sempre: tale accorgimento avrebbe dato al cliente l'impressione
di commettere un peccato di gola di minor gravità.
SICUREZZA EMOTIVA
Coloro che si sentono insicuri e nostalgici ricercano, in ciò che comprano,
stabilità, affetto e sicurezza. Il frigorifero, ad esempio, rappresenta
per molti la garanzia che in casa c'è sempre del cibo, e la presenza
di cibo rappresenta a sua volta un simbolo materno su cui fare affidamento.
Il dr Dichter fece notare ai fabbricanti di arnesi e strumenti di lavoro per
"dilettanti" (cioè coloro che amano trafficare in casa la domenica)
quanto fosse facile e redditizio vendere, insieme a tali aggeggi, anche un senso
di sicurezza. Per citare le sue parole "Un uomo tutto concentrato sui suoi
arnesi e su i suoi ferri vive in un mondo chiuso. E' libero dalla tensione che
creano i rapporti col prossimo. E' impegnato in un dialogo con se stesso."
LE ESIGENZE DELL'EGO
Il consumatore ha bisogno di sentirsi meritevole, stimato per il lavoro e soprattutto
sente il bisogno di affermare il proprio io. Per citare un esempio, una fabbrica
di scavatrici si avvide che le vendite perdevano quota. La pubblicità
della ditta era imperniata su bellissime fotografie a colori delle sue gigantesche
macchine in atto di sollevare enormi pietre. Fu condotto uno studio motivazionale
su un certo numero di clienti potenziali per individuare le cause del male e
in primo luogo si venne a scoprire che i dirigenti dei vari uffici acquisti
erano fortemente influenzati, al momento di fare l'ordinazione, dai commenti
e dalle raccomandazioni dei manovratori delle scavatrici stesse; e si accertò
che costoro nutrivano tutti una spiccata antipatia per questa particolare ditta
di scavatrici. Gli analisti non tardarono a trovare la spiegazione: risultò,
dalla loro indagine, che i manovratori si sentivano offesi e diminuiti dalle
fotografie messe in circolazione dalla ditta, le quali davano il massimo risalto
alla macchina a danno del manovratore, minuscola figura appena visibile nella
cabina comando. Dopo questa rivelazione, fu cambiato l'angolo fotografico, piazzando
l'obiettivo sopra la spalla del manovratore, che in tal modo appariva come l'assoluto
dominatore della gigantesca macchina.
IMPULSI CREATIVI
Tutte le persone sentono il bisogno di manifestare i propri impulsi creativi,
il cosiddetto "tocco personale". Ecco perché nella cucina delle
massaie i preparati alimentari non riscontrarono un giudizio favorevole, infatti,
le signore intervistate dagli psicologi risposero così: "Che razza
di dolce è se basta aggiungere un po' di acqua di rubinetto!" In
conclusione i fabbricanti compresero che alle cuoche bisognava procurare sempre
qualcosa da fare.
Ad esempio, le istruzioni per l'uso della miscela Swandown cominciavano con
le fatidiche parole, scritte a caratteri cubitali "SI AGGIUNGANO UOVA FRESCHE
.."
IL BISOGNO DI IMMORTALITA'
Il bisogno di immortalità è stato molto sfruttato dagli studiosi
pubblicitari soprattutto per promuovere le assicurazioni a vita.
Ciò che veramente attrae un uomo, nell'assicurazione a vita, accertarono
gli psicologi, è l'implicita prospettiva di immortalità attraverso
il perpetuarsi della sua influenza: non è tanto la sua morte fisica,
infatti, che gli riesce intollerabile, quanto l'idea di completa obliterazione.
Così l'immortalità per poter controllare la famiglia anche dopo
la morte premunisce l'uomo contro il pericolo di obliterazione e lo rassicura
di poter dominare la propria famiglia, di determinarne il tenore di vita e di
guidare l'educazione dei figli molti anni dopo la propria scomparsa.
LO STIMOLO DEL SUCCESSO
Lloyd Warner, dell'Università di Chicago, individuò nel suo libro
"Le classi sociali in America", quella tendenza, all'interno della
stratificazione sociale, a muovere verso il livello superiore e definì
questo fenomeno "stimolo del successo" o "mobilità sociale".
Si tratta di operare una conversione della ricchezza economica in simboli di
riconosciuto valore sociale, al fine di raggiungere una condizione più
elevata. Per citare un esempio, quando cominciò a circolare voce che
una particolare marca di birra, in America, "non si vendeva più",
le persone "socialmente mobili" perfino delle classi sociali più
basse, l'abbandonarono di colpo, anche se era stata per anni la loro birra preferita,
soltanto perché non volevano identificarsi con un simbolo in declino.
LE SEGRETE AVVERSIONI
L'apporto dell'analisi motivazionale vene accolto con gratitudine da quei settori
dell'industria che dovevano combattere contro le nostre avversioni segrete.
Si scoprì che molte delle nostre avversioni segrete sono basate su pregiudizi
apparentemente gratuiti, nei confronti di determinati prodotti, i quali finiscono
per lasciarsi travolgere da una sorta di complesso di inferiorità. Il
caso delle prugne secche ne è un tipico esempio: attraverso studi approfonditi
si scoprì che essa era associata ad immagini di "vecchia zitella",
lassativo, stitichezza, "vecchia strega" ecc.
Il dr Dichter cambiò radicalmente l'immagine della prugna: agli occhi
del pubblico doveva apparire come un frutto nuovo di zecca; bisognava abbandonare
la vecchia concezione di frutto nero e rinsecchito buono solo per gli stitici,
in favore di un'immagine più dinamica, colorata e giovanile. Stando alla
pubblicità, la prugna divenne un frutto dolce e squisito, una leccornia
prelibata da poter servire agli ospiti senza vergognarsene.
L'ORECCHIO INTERNO
Talvolta quando osserviamo le pubblicità, cogliamo messaggi non intenzionali
dovuti al nostro occhio od orecchio interno. Ad esempio i produttori televisivi
furono spesso messi in crisi dal nostro orecchio interno. Una trasmissione troppo
emozionante può farci cadere in una specie di trance tale da impedire
al nostro orecchio interno di captare l'eventuale messaggio promozionale successivo.
Il presidente di un'agenzia di S.Francisco raccomandava ai suoi colleghi di
offrire al pubblico qualcosa di oltre al messaggio pubblicitario: il pubblico
doveva ricevere una sorta di premio emotivo per aver guardato l'inserto.