IGIENE ORALE
Le abitudini relative all'igiene della bocca offrono un esempio molto significativo
di apparente irrazionalità.
Se si domanda alla gente perché si lavi i denti, quasi tutti risponderanno
che lo scopo primario è di eliminare le particelle di cibo dagli interstizi
dei denti e preservarli dalle carie. Ma uno studio più approfondito di
alcuni tecnici pubblicitari, ha rilevato che la gente si lava i denti una sola
volta al giorno, scegliendo per di più il momento meno adatto: il mattino
prima della colazione, quando i germi del pasto precedente hanno avuto tutta
la notte a disposizione, e prima che il nuovo pasto ne introduca altri.
Di fronte a questo comportamento insensato, un'agenzia pubblicitaria ha condotto
un'indagine più approfondita sulle ragioni per cui ci laviamo i denti:
c'è chi si preoccupa veramente dei batteri e si lascia influenzare dagli
slogan anticarie; o chi si lava i denti sperando di farli diventare bianchi
e smaglianti. Ma la maggioranza si serve di pasta e spazzolino come di una "purga"
per la bocca e desidera semplicemente eliminare il gusto cattivo che si è
formato durante la notte. Così tra il 1955-56 due delle maggiori case
produttrici di pasta dentifricia condussero una campagna in cui si prometteva
una "bocca fresca e pulita" o una pasta che "rinfresca l'alito
mentre protegge i denti", ottenendo un grande successo nelle vendite.
LA SCATOLA LAVA MEGLIO DEL DETERSIVO
Quando la Color Research Institute dovette condurre un test per scegliere la
confezione di un nuovo detersivo, ebbe una prova stupefacente di come agisse
in modo irrazionale il consumatore.
Il test consisteva nel consegnare a un gruppo di massaie tre diverse scatole
di detersivo, con la preghiera di sperimentarle per qualche settimana e riferire
poi quale desse migliori risultati per gli indumenti delicati. Si fece credere
alle interessate che si trattava di tre diversi tipi di polvere, ma in realtà
soltanto le scatole erano diverse: il contenuto era assolutamente identico.
Il colore base della prima scatola era il giallo, un' altra scatola era prevalentemente
blu e la terza era blu con chiazze di giallo.
Nei loro rapporti le massaie asserirono che il detersivo contenuto nella scatola
giallo vivo era troppo forte; alcune sostennero addirittura che aveva rovinato
i loro indumenti. Quanto alla polvere contenuta nella scatola blu, la maggioranza
delle interpellate espresse una netta insoddisfazione, dichiarando che gli indumenti,
una volta lavati, sembravano ancora sporchi. La terza scatola, nella quale,
secondo l'istituto, i due colori si armonizzavano perfettamente, ricevette di
gran lunga l'accoglienza più favorevole. Le signore si servirono di aggettivi
come "straordinario" e "meraviglioso" per descrivere l'effetto
del detersivo contenuto in quella scatola.