Il termine "videoarte" viene convenzionalmente utilizzato per indicare tutti gli aspetti della produzione artistica aventi a che fare com il mezzo video.
Questa produzione può essere suddivisa per motivi di comodità e chiarezza in diverse categorie ognuna con le sue caratteristiche.

 

1) PRODUZIONE VIDEOGRAFICA
2) REGISTRAZIONI
3) VIDEOSCULTURE
4) VIDEOINSTALLAZIONI
5) VIDEOPERFORMANCE

 

 

 

1) Produzione originale di opere concepite per il medium video, dove l'immagine elettronica viene lavorata dall'artista.
Le origini delle produzioni videografiche sono rintracciabili nel lavoro di alterazione del segnale televisivo, cioè dell'immagine, operata da Nam June Paik già nel1963 (nella mostra di Wuppertal) e successivamente nel 1970, con la creazione del videosintetizzatore in collaborazione con l'ingegnere Shuy Abe.E nelle prime sperimentazioni nel corso degli anni settanta di Steina e Woody Vasulka sulla manipolazione delle immagini sintesi (immagini derivanti da elaborazioni matematiche.

 

 

2) Registrazione di performance, azioni ed eventi, spesso in tempo reale, la cui funzione non è semplicemente documentaria, ma di partecipazione al momento creativo,non a caso molte volte è lo stesso artista a guidare la registrazione video dell'evento. Le radici sono rintracciabili nel progetto della videografia di Gerry Schum, attraverso la presentazione delle prime due mostre televisive "Land Art" e "Identification" , cioè nell'esigenza di documentazione ed espansione del raggio d'azione delle performance.
L'attenzione va posta sul clima diffuso negli ultimi anni settanta di materializzazione dell'arte.

 

 

 

3) Articolazioni complesse dove l'immagine elettronica viene condotta attraverso diversi monitor dislocati in uno stesso spazio ambientale, alla ricerca di una più larga strutturazione visiva, mentre nell'altro caso, più specificatamente nei video-ambienti l'attenzione è posta sull'ambiente in cui lo spettatore è invitato ad agire, anche in modo interattivo , come dentro ad un percorso da esplorare.
Le radici si ritrovano nel desiderio di abbandonare il campo convenzionale e istituzionalizzato dell'arte, sviluppato negli ambienti di Ira Schneider, Bruce Nauman, Dan Graham e Nam June Paik.

 

 

 

 

4) Combinazione di dispositivi eterogenei, quali diapositive, videotape bande sonore, film, immagini che creano una complessa struttura in grado di ridefinire i percorsi della visione del coinvolgimento dello spettatore.

 

 

 

 

 

 

5)L'immagine del video affermatosi nei primi anni settanta ha esercitato una profonda influenza sul mondo delle arti visive. La coniugazione multimediale di riprese televisive con altre tecniche e linguaggi quali la danza, il teatro o la performance.