I Nuovi saggi sull'intelletto umano di Leibniz sono la risposta razionalistica al Saggio dell'empirista Locke, anche se il filosofo tedesco nei suoi studi oscilla tra l'esigenza di una costruzione di un linguaggio universale e l'analisi empirica delle lingue storiche. L'intento di Leibniz è quello di creare un sistema di segni che rappresentino senza ambiguità ogni pensiero umano, il quale — permettendo l'accrescimento della conoscenza — possa conseguentemente offrire i mezzi per una verifica della validità dei nuovi concetti costituitisi. L'accrescimento della conoscenza così può sussistere grazie alla combinatoria dei segni. Con i segni si possono costruire mondi possibili tutti validi purché dotati di coerenza logica. Ed è per questo motivo che Leibniz considera la verità non una questione ontologica ma una questione logica.