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Tesi scolastica

Vittorio Lucchini 

La logica dei Networks

Nella trilogia "The Information Age: Economy, Society and Culture" il sociologo di Berkeley Manuel Castells conclude una decade di ricerca presentando un resoconto empirico delle maggiori trasformazioni economiche,sociali e culturali che riconfigurano gli orizzonti della vita umana nel mondo. "Le nostre società sono sempre più strutturate attorno all'opposizione bipolare tra il Net e il Sé ". Con la presente affermazione Castells intendeva stigmatizzare l'importanza che le nuove tecnologie della comunicazione stanno assumendo relativamente alle dinamiche interpersonali e la necessità, ormai pressante nella società moderna, di riconoscere l'esistenza di due distinte identità. L'evoluzione delle metodologie capitaliste di produzione è guidata dall'urgenza competitiva di massimizzare i profitti. Le metodologie di sviluppo, comunque, evolvono seguendo la loro logica; non rispondono meccanicamente alle domande dei modi di produzione o ad altre istanze della società. Le metodologie di sviluppo emergono dall'interazione tra le scoperte scientifiche e tecnologiche e l'integrazione organizzativa di tali scoperte nel processo di produzione e gestione. La logica evolutiva dell'attuale metodologia informazionale di sviluppo è definita da cinque caratteristiche che insieme formano il Paradigma della Tecnologia dell'Informazione : "…l'informazione è la materia prima così come il prodotto. Le nuove tecnologie operano più sull'informazione che sul materiale vero e proprio. Poiché l'informazione è parte integrante di tutta l'attività umana, queste tecnologie sono pervasive. Le tecnologie dell'informazione alimentano una logica del network, poiché ciò consente di affrontare la complessità e l'imprevedibilità, che sono intensificate dalle tecnologie stesse. La logica del network è basata sulla flessibilità.Tecnologie specifiche convergono in sistemi altamente integrati". Il processo evolutivo di questa metodologia di sviluppo passa - Castells sostiene - attraverso tre distinte tappe: l'automazione dei compiti (razionalizzazione dei processi esistenti), la sperimentazione degli usi (innovazione dei nuovi processi), la riconfigurazione delle applicazioni (implementazione dei nuovi processi creando così nuovi compiti) . La riflessività delle tecnologie, il fatto cioè che ogni prodotto possa essere immediatamente trasformato in materia prima per il ciclo successivo poiché entrambi sono informazione, ha consentito la velocizzazione del processo di innovazione. L'economia globale è caratterizzata dalla sua interdipendenza, la sua asimmetria, la sua regionalizzazione, l'aumentata diversificazione all'interno di ogni settore, la sua inclusività selettiva, la sua frammentazione esclusiva, e, come risultato di tutti questi fattori, da una geometria straordinariamente variabile che tende a dissolvere la geografia storica ed economica. Questi nuovi modelli di economia globale sono stati sviluppati con l'obiettivo di ristrutturare l'impresa capitalista a partire dal 1970 e con ancora maggiore velocità negli anni '80. questa ristrutturazione è basata su nuove disposizioni organizzative che incorporano la logica del network. La risultante impresa del network è un fenomeno comprendente non solo mutevoli gerarchie interne ma anche variabili modelli di competizione e cooperazione con le istituzioni. L'impresa del network è "quella specifica forma d'impresa il cui sistema di mezzi è costituito dall'intersezione di autonomi sistemi di obiettivi ". Le condizioni di lavoro in tali imprese sono completamente differenti da quelle della tradizionale corporazione industriale e, come fenomeno di massa, esse hanno conseguenze sui modelli di occupazione. Ciò che quindi deve essere evidenziato è la sostanziale differenza che intercorre tra un MODELLO DI ECONOMIA DI SERVIZIO e un MODELLO DI PRODUZIONE INDUSTRIALE. Il tema più comune che sottolinea la diversità dei modelli regionali e settoriali della metamorfosi economica è l'incorporazione della nuova tecnologia informazionale di sviluppo nei modelli di produzione nella loro eterogeneità di disposizioni istituzionali storicamente determinata. Il suo più evidente risultato è l'emergere di quello che Castells chiama SPAZIO DEI FLUSSI: i networks globali integrati. Essi comprendono numerosi elementi interrelati: i networks privati, la compagnia Intranets; i networks semipubblici, chiusi e di proprietà riservata come i networks finanziari; i networks pubblici e aperti, l'Internet. E' proprio questo spazio dei flussi vis-a-vis che costituisce l'organizzazione sociale. Il termine vis-a-vis è scelto deliberatamente per il modo con cui esprime il legame che sussiste tra questi due modelli, nonostante la distanza che li separa. E' in questa distanza che i due modelli acquisiscono la loro indipendenza ed è in questo legame che acquisiscono la loro interdipendenza. Lo spazio dei flussi si fonda sulla sovrapposizione di tre strati: TECNICO: il circuito di impulsi elettronici(le telecomunicazioni microelettroniche, l'hardware in generale) che formano l'infrastruttura tecnologica del network. GEOGRAFICO: la topologia dello spazio formato dai suoi nodi e centri. I centri sono definiti dai networks stessi ma sono collegati a luoghi specifici con specifiche condizioni sociali e culturali. I Nodi sono la collocazione di importanti funzioni strategiche che costruiscono una serie di attività localmente costituite e organizzazioni attorno alle funzioni chiave del network. SOCIALE: l'organizzazione spaziale dell'élite manageriale che usufruisce del network. Lo spazio dei flussi è caratterizzato da un "tempo senza tempo" e da uno "spazio senza spazio". "Lo spazio dei flussi - sostiene Castells - dissolve il tempo mettendo in disordine la sequenza di eventi e rendendoli simultanei, inserendo così la società in una eterna dimensione effimera ". All'interno dello spazio dei flussi qualsiasi cosa accade, accade ora , e tutto ciò che non accade deve essere introdotto dall'esterno e ciò significa che raggiunge all'improvviso l'esistenza. Lo spazio dei flussi non ha alcuna sequenza logica ed ha quindi la possibilità di spostare l'ordine di eventi che nel contesto fisico sono ordinati secondo una precisa sequenza logica e cronologica. Nello stesso modo anche la distanza geografica svanisce nello spazio dei flussi. Ancora una volta ci può essere di grande aiuto l'analisi effettuata da Castells in uno dei suoi testi più significativi, "The Informational City: Information Technology, Economic Restructuring and the Urban Regional Process" (1989): "… Mentre le organizzazioni sono localizzate in luoghi - afferma il sociologo - e i loro componenti dipendono dallo spazio, la logica organizzativa è senza luogo, essendo fondamentalmente dipendente dallo spazio dei flussi che caratterizza i network dell'informazione. Ma tali flussi sono strutturati, non indeterminati. Essi posseggono direzionalità, conferita loro sia dalla logica gerarchica dell'organizzazione, sia dalle caratteristiche di materiale dell'infrastruttura dei sistemi di informazione…" "… Lo spazio dei flussi - continua Castells - rimane la fondamentale dimensione spaziale dei complessi che rielaborano informazione su larga scala." Conseguentemente all'indeterminatezza di coordinate spazio-temporali introdotta dallo spazio dei flussi, si crea anche un problema d'identità. Mentre la logica sociale dominante è definita dall'apparente mancanza d'identità dello spazio dei flussi, la gente vive nel mondo fisico, lo spazio dei luoghi. Questa condizione di "schizofrenia strutturale" introduce una perturbazione massiva nelle culture di tutto il mondo. Le persone perdono il loro senso dell'"io" e tendono a reclamare la loro identità attraverso nuove forme. Castells si concentra sulla premessa di una correlazione tra vari tipi d'identità dominante e le istituzioni sociali della società. Effettua la distinzione tra tre differenti tipologie d'identità: IDENTITÀ LEGITTIMIZZANTE: introdotta dalle istituzioni dominanti della società per estendere e razionalizzare il loro dominio sugli attori sociali. Le identità legittimizzanti generano le vere società civili. IDENTITÀ DI RESISTENZA: prodotte da quegli attori che sono in una posizione/condizione di esclusione dalla logica di dominazione. L'identità di resistenza conduce alla formazione di comunità come modo per far fronte a situazioni insopportabili di oppressione. IDENTITÀ PROGETTUALE: movimenti attivi che mirano alla trasformazione della società nel suo complesso, piuttosto che a stabilire semplicemente le condizioni per la loro sopravvivenza in opposizione agli attori dominanti . Queste tipologie di identità rivestono un ruolo determinante anche all'interno dell'ambito specifico dei networks e le si esaminerà con maggiore cura quando affronteremo la tematica di una possibile relazione tra evoluzione delle comunicazioni (e all'interno di queste il giornalismo telematico) e creazione di una diversa democrazia.

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Fonte bibliografica: Tesi di laurea “Il Giornale online: Aspetti editoriali, sociali e linguistici. Il caso del New York Times” (Cap. 1, par. 6)

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