Teoria e tecniche della sceneggiatura multimediale - Prof. Tommaso Tozzi

 

 

SCENEGGIATURA E COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE

 

 

Una delle differenze che la comunicazione mediata in rete ha rispetto a quella mediata dalla stampa è data dal fatto che il contenuto del libro, dopo il XVII secolo, è associato ad un autore, mentre quello dei siti può essere anonimo. Questo comporta metodologie differenti di scrittura, così come di lettura, dei messaggi delle reti telematiche.

A ciò si aggiunge la possibilità, fornita dalle tecnologie telematiche, che il messaggio sia in parte il risultato di una partecipazione attiva degli utenti attraverso forme di comunicazione collettive e cooperative on line. Ciò comporta come conseguenza il fatto che i siti possono essere realizzati o come strumenti per comunicare messaggi specifici decisi da qualcuno per essere trasmessi a qualcun altro, o come contenitori comunitari che permettono alle persone di comunicare tra loro. Tale possibilità dipende però dal grado di controllo ed interattività che lo sceneggiatore del sito fornisce agli utenti in base alle scelte fatte dai progettisti. Progettare la comunicazione assegna dunque un potere che se ben usato può essere di grande aiuto per l’umanità, ma che in caso contrario può diventare una forma di coercizione su altri individui. I personal computer, che sembravano essere un simbolo di libertà attraverso la loro supposta interattività, potrebbero infatti essere al contrario i principali strumenti per far fare all’utente scelte pilotate dal progettista e che invece sembrano libere. È importante dunque tentare di progettare interfacce fluttuanti, interfacce cioè in grado di adeguarsi alle libere e consapevoli scelte degli utenti, evitando di imporre vincoli coercitivi attraverso il loro uso.

Esistono ricerche in tal senso nel campo della scienza[1] per rendere l’interfaccia uno strumento flessibile in grado di apprendere in modo intelligente nuovi comportamenti a seconda  del modo in cui viene usata. Nonostante ciò i migliori risultati si ottengo cedendo il timone all’utente e limitandosi a rendere possibile l’inserimento dei suoi materiali e il libero confronto con i materiali inseriti da altri utenti.

Nella scrittura di una sceneggiatura ciò che diventa importante è dunque rendere la comunicazione il più naturale possibile attraverso:

 

• una costruzione del testo multimediale basata su quelli che si presume siano i modelli cognitivi dell’utente.

• il dare all’utente la possibilità di formulare domande (e risposte) inserendo egli stesso dei testi multimediali.

 

Qualunque siano le nostre scelte rispetto alla tipologia di sito realizzata, ci si renderà comunque conto che organizzare i contenuti durante la progettazione di un sito Web, per fornire un messaggio che sia la rappresentazione di un insieme di cose del mondo, non è un compito semplice e lineare: le sue conseguenze sono particolarmente incerte ed indeterminabili. La realtà è infatti sempre leggermente diversa da come la percepiamo, e, nel momento in cui si prova a strutturarla per esprimerla, fornendone una rappresentazione, sia lo svolgersi problematico di tale azione che la presa di coscienza del risultato costringono a rivedere, mettere in discussione,  riformulare, o, nel migliore dei casi, raffinare il modo in cui si è ipotizzata l’organizzazione nella fase precedente.

Progettare un multimedia è dunque un processo in cui costantemente si è costretti a rimettere ogni decisione in discussione, ritornando a sviluppare fasi che erano già state svolte precedentemente. Progettare un multimedia è come la vita: imprevedibile. I progetti possono essere dei tipi più svariati e talvolta un’idea, un’evento o una condizione, possono far saltare ogni schema previsto.

È importante dunque essere disponibili ad improvvisare costantemente nuove procedure e metodologie di sviluppo che solo la creatività e l’esperienza possono suggerire.

 



[1] Ad esempio, le ricerche sulle reti neurali e la vita artificiale.