CULTURA PSICHEDELICA

(di Vittore Baroni. Apparso in Rumore, Marzo 1995)


La cultura dell'allargamento della coscienza tramite l'uso di sostanze allucinogene, giunta ad un primo apice di notorietà sul finire dei '60, non è mai realmente morta o scomparsa. Si è anzi andata rafforzando e diffondendo capillarmente negli anni, seppur in maniera sotterranea, fino a dar corpo a veri e propri "circuiti" di natura scientifica, letteraria, artistica e musicale, la cui maggiore o minore visibilità all'interno dei media e della vita sociale è dipesa, oltre che dalle mutazioni del costume, dal variabile grado di tolleranza delle istituzioni repressive. Per buona parte dei '70 e '80, soprattutto in corrispondenza con la caccia alle streghe Reaganiana (e Craxiana) verso ogni tipo di droga, il movimento neo-psichedelico ha mantenuto un profilo piuttosto basso, ai limiti della clandestinità, ma nei '90 si è assistito ad un vero e proprio graduale ribaltamento della situazione. Del resto, quelli che ieri erano giovani hippie squattrinati, sono oggi in molti casi rispettati cinquantenni, con sufficienti mezzi a disposizione per sovvenzionare studi, fondare case editrici o aprire gallerie d'arte.

Ecco dunque che tornano a circolare in libreria opere vecchie e nuove di personaggi come Albert Hofmann (lo scopritore dell'LSD, da noi intervistato nel lontano N.3, suoi scritti nel cofanetto Psichedelica di Stampa Alternativa) e Timothy Leary (Caos e Cibercultura, per Urra, è il suo magmatico manuale di sopravvivenza psichica per il nuovo millennio), affiancate da quelle dall'etnobotanico visionario Terence McKenna (Vere allucinazioni, Shake e Il nutrimento degli dei, Urra: lo sapevate che anche zucchero e cacao sono delle droghe?) e di numerosi altri famosi o sconosciuti "psiconauti" (la bella antologia The Drug User per la Blast Books di NY; Dalla psichedelia alla telepatica, Synergon, e Elementi di psiconautica, Castelvecchi, entrambi a cura di Franco Berardi "Bifo"; Funghetti di Silvio Pagani e Rospi psichedelici, per le edizioni Nautilis di Torino, ecc.). Sul fronte divulgativo e scientifico, a riviste ormai leggendarie come le americane High Times e Psychedelic Monographs and Essays o alla londinese e non più attiva Encyclopaedia Psychedelica, è succeduta una fioritura di nuove fanzines e testate semi-accademiche. Dalle nostre parti, basterà ricordare la curatissima rivista Altrove (Nautilus) promossa dalla "Società italiana per lo studio degli stati di coscienza", lo speciale numero 17 "Cervello mente coscienza" di Cyber e la terza uscita del foglio sotterraneo Power On Off (c/o Sandro Bergamo, Via Lamarmora 13/a, 70011 Alberobello, BA), con svariati interventi sul tema e una nutrita bibliografia degli studi reperibili nella nostra lingua. Una sorta di collettivo che si è dato parecchio da fare per la diffusione della psichedelia in Italia è anche quello formatosi attorno alle attività del critico Franco Bolelli e del disegnatore Matteo Guarnaccia (organizzatori di convegni-eventi milanesi), comprendente il computer-artista Andrea Zingoni, il redivivo Claudio Rocchi e il già citato Bifo. Mitologie Felici per Mudima, Le Nuove Droghe e Starship per Castelvecchi sono solo alcuni dei volumi a più mani in cui Bolelli e amici ripercorrono con cognizione di causa le diverse tappe dell'avventura psichedelica: peccato solo per la fastidiosa tendenza del gruppo a scriversi addosso e ad utilizzare toni utopico-messianici al limite dell'umorismo involontario (con cuori che insomma, nonostante le teorizzazioni futuribili e i frettolosi riferimenti alla cultura dei ravers, battono ancora un po' troppo imparzialmente sul versante dei '60).

Di lampante evidenza è in particolare la maturazione qualitativa e quantitativa delle arti visive di impronta psichedelica. Gli inventivi poster multicolori venduti per pochi dollari o strappati dai muri dopo i concerti trent'anni fa, sono oggi materia di commercio per un ampio circuito di gallerie specializzate, e vengono pagati dai collezionisti a quotazioni da multiplo d'autore, non solo nel caso di classici del genere (i vari Griffin, Mouse, Kelley, ecc.), ma anche di giovani autori come Hess, Emek, T.A.Z., Arminski, R.K. Sloane. In splendide riviste patinate quali Juxtapoz (High Speed Productions, 1303 Underwood Ave., San Francisco, CA 94125 USA), diretta dal fuoriclasse del pennello Robert Williams, si può trovare il meglio della produzione lisergica passata e presente, finalmente analizzata nel dettaglio, lasciando emergere le storie umane e artistiche dietro a potenti icone contemporanee, da noi apprezzate anche dalle pagine di comix, su t-shirts e copertine di dischi. Certo non meno rilevante è poi il peso dell'eredità psichedelica in ambito musicale (e video), dove al riciclaggio di forme già ampiamente canonizzate fin dai tempi dei primi Grateful Dead, si sono affiancate innumerevoli espressioni di sciamanismo elettronico, in una mutazione informatica già preconizzata nell'88 dall'acid house di Psychic TV, The Grid e simili. Una musica volta in senso evolutivo all'espansione dell'anima è insomma da rintracciarsi oggi dalle parti di Zuvuya e Shamen (collaboratori di McKenna), Banco de Gaia e Loop Guru, Material e PWOG, o della trance-techno più radicale (su etichette come Silent, Waveform, En-Trance), piuttosto che nei tanti epigoni e revivalisti dell'acid-rock chitarristico. Non è certo casuale che il monumento postumo a Dark Star del Capitan Jerry Garcia, lo spettacolare montaggio creativo di Greyfolded, sia stato affidato alle cure del "plagiarista" John Oswald.