L'espressione "Culture Jamming" fu coniata nel 1984 da un gruppo artistico-musicale di San Francisco "Negativland", che si concentrava sull'uso di collage, musiche sperimentali e di arti collettive.La traduzione letterale di questo termine è sabotaggio culturale, con essa si indica la pratica di alterare i manifesti pubblicitari.
In parole povere un jammer è colui che resosi conto dello strapotere dei media gli stravolge o meglio gli trucca la "vita", rispondendo usando le stesse armi con cui viene attaccato, proprio come un virus che prima si impossessa delle armi del nemico, le rende inutilizzabili e infine le fa diventare pericolose per chi le ha create.
Naomi Klein in No-Logo (un libro considerato come "la Bibbia del movimento di antiglobalizzazione") dice che i jammers "sono ragazzi cresciuti così immersi nel linguaggio della pubblicità che adesso riescono a trovare il modo per rivoltarla contro se stessa. Hanno il senso del gioco. Usano i cardini del marketing per fare antimarketing. Laddove le grandi compagnie hanno speso milioni di dollari per far diventare un paio di pantaloni o una marca di latte un oggetto di culto, loro riescono a 'defeticizzarne' i marchi".
Non bisogna pensare ai jammers semplicemente come sabotatori, ma come attivisti, intellettuali, sono coloro che organizzano le campagne contro le marche colpevoli di attentare all'uomo e alla natura (Mc DONALD'S, SHELL, NIKE,ecc……), sono organizzazioni che portano messaggi, immagini pubblicitarie al di fuori del contesto per creare un nuovo significato (come ad esempio Joe Camel, ex testimonial delle sigarette si trasforma in Joe Chemio sotto cui capeggia la scritta "ancora vivo?",le felpe Tommy Hilfiger vengono rimpiazzate da quelle di Tommy Hitler-Fashion Nazi, il motto della Apple "Think Different"sponsorizzato inconsapevolmente da personaggi come Dalai Lama, Einstein e John Lennon diventa Think Disillusioned o Think Really Different, ma con un testimonial un po' più scomodo Stalin, il cartellone della Marlboro Country che promette le distese del Grand Canyon, viene fotografato tra le macerie della periferia devastata di Beirut.
Nemmeno i prodotti per l'infanzia non vengono risparmiati, sono all'apparenza neutri mentre in realtà sono già segnati dall'esplicito richiamo al consumismo, si veda l'incredibile guardaroba di Barbie ad esempio.
Barbie e G.I. Joe sono tra i più modificati, in termine di significato, a partire dalla distruzione delle differenze sessuali e nella creazione di bambole trasgeniche, un lavoro della mitica 'The Barbie Liberation Organisation'.
Come poter scordarsi dei Lego, cosa c'è di più innocente e asessuato dei mattoncini ad incastro con cui da bambini abbiamo passato ore fra battaglie spaziali e assalti a Forte Apache? Nulla di più sbagliato, anche i mattoncini hanno un anima jammer fatta di perversioni sessuali, violenza, deformazioni, assassini e pazzia.Anche questo pur sembrando strano e bizzarro è un tentativo di distruzione della potenza dei marchi attraverso ciò che gli sta dietro, del non detto e non visto, un attacco al marketing e alle sue strategie illusioniste).