STORIA DI ALCUNI GIORNALI UNDERGROUND

 

The Paper

Michael Kindman fu il fondatore del The Paper nel dicembre del 1965, il primo giornale underground dell’East Lansing (Michigan).

 

The East Village Other

Poet Allan Katzman è il co-fondatore di una rivista bisettimanale della parte Sud di Manhattan, chiamata The East Village Other. Questa rivista non separa i fatti dall’opinione. Il suo giornalismo è dichiaratamente interpretativo: a favore dell’erba, della pace, del sesso, della psichedelica e della sovversione.

 

The Village Voice

The Village Voice, settimanale prodotto nel Greenwich Village di New York, aveva aperture liberali con molteplici voci di dissenso dell'avanguardia artistica, della Nuova Sinistra e della cultura beatnik americana. Fu fondato giusto a metà strada dall’ apatia degli anni ’50; Norman Mailer contribuì al suo lancio. La rivista ebbe un successo tale, da diventare il primo organo nazionale di rivolta verso la politica e le arti.

 

Los Angeles Free Press

Sul modello del The Voice, si formò il Los Angeles Free Press. L’ideaper il giornale ed il primo investimento di 15 dollari, vennero da Art Kunkin, un 39enne di Brooklyn. Quando Kunkin nel 1964, chiese il permesso di iniziare una campagna pubblicitaria per un settimanale liberale-boemiano al Renaissance Pleasure Faire, un amico gli suggerì di pubblicare una falsa edizione per il Faire, e in due frenetiche settimane egli guadagnò denaro sufficiente per pubblicare cinque mila pezzi di un tabloid di otto pagine.

Vestiti come Robin Hoods e ragazze contadine del 15esimo secolo,Kunkin e un gruppo di allegri studenti del college, distribuirono il loro giornale come venditori ambulanti per strada, provocando in molte persone commiserazione e piccoli supporti finanziari, portando il Free Press a far vendere cinquanta mila pezzi in tre anni.

John Carpenter era il responsabile della rubrica musicale del Los Angeles Free Press, un settimanale alternativo distribuito in tutto il sud della California.

STRALCI DA RIVISTE SOTTERRANEE

 Wilcock, ad esempio, si aspettava una rete a corto-raggio di stazioni radio pirate, esterne alla giurisdizione dell’ FCC, una specie di Radio Free America, che trasmetteva notizie alternative all’ ”incatenata e desiderosa” massa. I sogni di Katzman erano invece creare una gigantesca testata dell’Unione dei Consumatori, per ledere la dicotomia tra datore di lavoro e dipendente ("We will eat the food! We will wear the clothes! We will drive the cars!" Katzman rhapsodizes.)
Molte idée donchisciottesche erano affermate sulla base di un grintoso senso di noi contro di loro. ("Loro" sono alternativamente conosciuti come “i nemici”, “le forze del male”, “l’ombra”).

Ma mentre l’EVO inveiva contro i narco fascisti, il Barb ed il Free Press si lamentavano dell’eccesso di "slug-happy fuzz" o "Gestapo storm troopers," un nuovo iscritto della costa Orientale, The Oracle inviava emissari dal capo della polizia locale, per verificare “il potere dell’amore”; trovandolo “intelligente, amabile e aperto”, escogitarono assieme un piano per disperdere la moltitudine di hippy usando un antico mantra indiano, ossia una preghiera, quasi una formula magica, la cui efficacia non dipende dalla partecipazione interiore del soggetto che la pronuncia (un mantra di eminente importanza è il Gāyatrī - o Sāvitrī - un verso del Rigveda, dove la sillaba om è ritenuta il “supremo sostegno” dell’uomo). Questo piano di carattere “dolce” era tipico dell’ Oracle, un bimensile progettato splendidamente dal distretto Haight-Ashbury di San Francisco. The Oracle era il più gentile e adorabile fra le riviste alternative. Decorato con dei collage a più colori, disegni incisi su legno e psichedelici, ricco di molte leggende della religione induista, inni alla natura, introspezioni spirituali e oroscopi; sosteneva il movimento fuori città, nelle foreste e nei poderi circostanti (come il "Seedpower," un nuovo giovane kibbutz trascendentalista); The Oracle sembra spesso muoversi al di là del risentimento – verso la dolcezza e la gioiosa rassegnazione. Ora intellettuale (chiama le giovani adolescenti musicomani "preiniziazione dei gruppi tribali”... in evidente e nostalgica risposta alla pressione tecnologica), ora lirico (metà delle sue lettere al redattore sono poesie sul potere dell’amore), sorride verso l’assurdità di una veduta retta senza nessun tipo di violenza.

L’attesa è meditazione.
La meditazione è azione.

 

Calmava il suo "Gossiping Guru," che esprimeva la speranza che il campus radicale di Berkeley avrà il messaggio ed inizierà a cantare… entrando nell’arena politica contro le istituzioni, solo una riuscirà ad abbassare il suo livello di consapevolezza a quella del suo avversario. Già nei primi brevi mesi che aveva diffuso il suo vangelo, The Oracle aveva cambiato l’immagine della stampa sotterranea portando messaggi d’amore al duro hippy EVO ed illustrazioni psichedeliche più asciutte, brillanti distribuzioni come il Barb.
Le magre copertine delle notizie del The Oracle erano integrate con un’oretta di lavoro ad opera di un gruppo di hippy che si facevano chiamare “The Communication Company”. Questa operazione in ciclostile formava il benevolo braccio di propaganda dei “Diggers” originariamente un gruppo di generosi poeti locali che fornivano provviste e guide spirituali ai visitatori impoveriti, ma da adesso si espandeva per includere grandi numeri di vagabondi “figli dei fiori”, "il governo invisibile" di Haight-Ashbury. The Communication Company produceva in 30 minuti depliant tipici, di giorno e di notte, e li faceva circolare nel distretto nel giro di altri 30 minuti. Così facendo ne aveva distribuito quasi 1000 tipi diversi, spaziando dalla poesia a giornali di parte per la condivisione del vangelo ("Libertà è tutto ciò che è libero," "Se non sei un “Digger”, sei un proprietario").
Da Haight, gli hippy virtualmente controllavano la scena e si sentivano tuttavia meno perseguitati, meno paranoici, più rilassati e la loro stampa rifletteva questo senso di comune benessere attraverso onde vettori di energie d’amore. Ovunque, anche nei paesi, lo sconsiderato modo di essere, amare, “vagabondare” e la “canna metropolitana” avevano raggruppato molti giovani, che si riunivano con la promessa di formare una “grande tribù” autosufficiente divisa in comunità. Aree pubbliche (come Provo Park in San Francisco e Tompkins Square in Manhattan) venivano assegnate per “agitarsi liberamente”. Gruppi di diggerlike erano spuntati un po’ ovunque nelle varie città (la sola città di New York vanta di averne ben tre: The Drop-Ins, The Real Great Society e The Jade Companions). I nuovi giornali sotterranei davano voce ai sogni della comunità.

The Voice aveva sempre divulgato molto attentamente le sue notizie. Il suo “Village Bullettin Board” rifiutava appelli espliciti per compagnia sessuale, benché mostrasse invece più di una dozzina di sofisticati servizi d’appuntamenti, annunci nel giornale, fatti generalmente al computer, in cui erano descritte notizie di film all’avanguardia, eventi teatrali, incontri sociali, pubblicazioni e oggetti d’arte. Gli annunci economici dei giornali underground cadono tra estremi di licenziosità, con la pubblicità del West Coast che puntava a scene tribali (feste nudiste sulla spiaggia, Club per genitali solitari, funzioni della Lega Libertà Sessuali, prove del fuoco di gruppo) e le pubblicità dell’East Coast, indirizzati verso configurazioni individuali (“Keep me high and I'll ball you forever. Samantha''), droghe, culti stravaganti (“GOURMETS: Deliziose ricette per prepare carne umana”) e segreti personali (“Scrivesti di nuovo il tuo numero su un bignè Sarnitano e lo mangiasti. Domani chiamerò il mio medico.”). Gli avvertimenti del Midwest erano più docili.

L’editore dell’Enquirer che considerava in cattiva luce EVO, dichiarava che i loro annunci pubblicitari dovevano certamente incontrare alti standard, ma i sotterranei erano pronti a replicare che gli annunci degli hippy erano soltanto una razza a parte. Paul Krassner replicava che solo le ragazze leggevano questi tipi di giornali. La maggior parte delle persone probabilmente avrebbe preferito  leggere gli annunci sul New York Times. Lo stesso Krassner aveva sperimentato con un "Department of Personal Propaganda" e poi espresso imbarazzo giornalistico a frasi come “Le menti aperte attraggono solo le donne”, “Risponderemo ad ogni lettera”, “le foto potrebbero esser restituite o no”. Piuttosto che rischiare una crisi d’ integrità sulla questione della censura, faceva cadere la faccenda dopo una sola tiratura. Ciò era triste, anche se, come ammetteva lo stesso Krassner, ridendo, “nessun altro era tanto cornuto come i lettori realistici” poiché offrivano più interpretazioni fantasiose di sé che la maggior parte dei cuori solitari.

“Che parlassero con due amici o a una pubblica riunione si sentiva che stavano tessendo una tela.
Entrambi erano infaticabili tessitori di ragnatele ma ciò che li rendeva estranei era che a uno interessavano le mosche da acchiappare per rafforzare le proprie posizioni, all'altro le ragnatele come organi di collegamento nel mondo degli insetti.

Nanni Balestrino”

 
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