-MUSICA ELETTRONICA

. opera aperta

Il concetto di opera aperta si riferisce all’opera che con l’ausilio del computer è soggetta ad innumerevoli variazioni; ognuno può, vista l’impersonalità del mezzo usato, modificare, arricchire, scomporre e costruire a nuovo l’opera o comunque l’oggetto in questione.

“Il mio primo lavoro, realizzato alla RAI di Milano, era basato su una formula musicale virtualmente senza fine: si trattava di ambiti di masse sonore che di volta in volta subivano variazioni regolate attraverso il calcolo combinatorio. Mi piaceva l’idea di non finire mai di produrre suoni e scoprii che il computer mi poteva aiutare egregiamente: una sorta di moto perpetuo informatico. ”

Ogni opera viene quindi considerata senza fine poiché può essere usata come materiale per ulteriori elaborazioni, sia dell’autore che di altri; si pratica inoltre, sulla base di questo concetto, l’abbandono della proprietà intellettuale.

“Quando una persona mi spediva un nastro, mandava sì un suo lavoro, ma questo poteva a sua volta essere utilizzato per produrne altri. ”

Da qui prendono forma lavori come Collage, nel quale Grossi mette in forte discussione il concetto di opera conclusa, intangibile. Scaturisce da tutto questo anche l’idea dell’anonimato musicale, ovvero della presentazione delle opere musicali senza autore sotto la sigla dello studio.

“Pensai che era inutile mettere il nome nei lavori, dato che quelli che venivano fatti potevano essere considerati elaborazioni definitive ma anche materiale e quindi soggetto ad ulteriori elaborazioni. Decisi così di etichettarli con sigle alfanumeriche. ”

Tutto questo mette in forte discussione il concetto stesso di autore e la sua personalità nel lavoro artistico: il lavoro esiste, però diventa uno dei tanti “lavori”che si possono trasformare, tutto diventa provvisorio e può cambiare in ogni istante.

L’idea viene spersonalizzata, aperta ad ogni soluzione, con la possibilità che chiunque possa farne uso: concetto importante sul quale Grossi, baserà lo sviluppo della sua homeart, mettendo a disposizione sulla rete internet i suoi programmi di grafica accompagnati dall’invito,“fatene ciò che volete”, “fate altri centomila lavori con questo programma”.

“ Appena è uscito internet, facevo grafica e mi sono rivolto ai vari siti, anche qui a Firenze. Pensai che internet poteva essere un buon trampolino per far accedere gli utenti alla conoscenza dei miei programmi. Trovai ospitalità in un sito che si chiama Leonet attraverso il quale offrii dei programmi per fare grafica, con questo criterio: mettere l’utente in condizione di vedere il programma, avere un’idea tramite un’immagine di quello che poteva farci, scaricare il programma con l’avvertenza che se cambiando qualche valore numerico lo si può gestire a proprio piacimento. ” l’uomo diventa autonomo entro certi limiti:

“Il computer libera l’uomo dal genio altrui e accresce il nostro. Cioè il nostro genio nel senso di ingegno. Il computer da a noi delle possibilità che prima non avevamo. ”

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