Arrivederci al 2004. In India

 

 

da "il manifesto" del 29 Gennaio 2003 «Arrivederci al 2004. In India» Porto Alegre, il Forum sociale mondiale chiude ma si rivedrà presto in Francia e in Messico BENEDETTO VECCHI, Ci vediamo il prossimo anno in India». E' la frase ricorrente tra i delegati che si aggirano per la Pcu, il campo della gioventù, il Gigantinho e i magazzini del porto, cioè i luoghi che hanno ospitato il terzo forum sociale mondiale. La domanda che però segue subito dopo è: «come pensi sia andata?». A sentire i dati presentati ieri dal comitato organizzatore benissimo. In una conferenza stampa, trasformatasi rapidamente in un seminario sul ruolo del Forum sociale mondiale nella crescita del «movimento dei movimenti», gli otto componenti del comitato organizzatore affermano che «quest'anno l'appuntamento di Porto Alegre è stato seguito da 4100 giornalisti, un numero pari a quello dei reporter che seguono i mondiali di calcio». E se il forum sociale è riuscito a bucare il video - grande enfasi è stata data alla presenza dei media statunitensi, francesi, tedeschi e italiani -, altrettanta netta è la convinzione sulla costituzione di un «osservatorio dei media» che coinvolga giornalisti, attivisti e «consumatori di notizie» per verificare la correttezza dei media nel seguire le iniziative del «movimento dei movimenti». C'è poi la soddisfazione sulle oltre centomila presenze, tra delegati, osservatori e partecipanti quotidiani, nonché sul numero degli incontri, che hanno manifestato una «pluralità di posizioni, di analisi e punti di vista che sarebbe ingiusto sintetizzare». Da qui la decisione di non presentare documenti finali sui cinque temi attorno ai quali si sono strutturati le conferenze plenarie, i seminari e i workshop e di prendere di conseguenza l'impegno di pubblicare su Internet i materiali fin qui presentati.Come è oramai noto, a Porto Alegre non vale il principio della maggioranza, ma in questi giorni si è comunque discusso, e molto, su come allargare la presenza di rappresentanti dell'Asia, dell'Africa, degli Stati uniti, dell'Europa nel consiglio mondiale. Una discussione che ha portato alla decisione di aprire, almeno per il momento, il comitato organizzatore del forum sociale agli «asiatici», dato che il prossimo appuntamento si terrà appunto in India, decisione voluta formente dai rappresentanti provenienti dai paesi asiatici e sostenuta da quelli provenienti dall'Europa e dall'Italia in particolare. «Nel 2004 ci vedremo in India. Sappiamo che corriamo un rischio. Infatti, non si è mai visto, che a una macchina organizzativa collaudata si scelga la sperimentazione e minori risorse. Ma questo è l'impegno che ci siamo presi e lo rispetteremo», ha sostenuto infine un altro relatore.Se l'incontro del comitato organizzatore è stato segnato dall'orgoglio dato dal successo del meeting, l'assemblea dei movimenti sociali e il forum dei forum continentali sono stati scanditi dalla definizione delle «scadenze politiche globali» da qui al prossimo anno, riconoscendo così l'autonomia i ogni forum sociale locale nel promuovere campagne e mobilitazioni in casa sua. C'è quindi la necessità di coordinare la mobilitazione mondiale il 15 febbraio contro la guerra che dovrebbe concretizzarsi in manifestazioni in trenta città, comprese alcune metropoli statunitensi. Inoltre, nell'assemblea dei movimenti sociali si è costituita una rete mondiale contro la guerra che dovrebbe dare continuità nel tempo alle iniziative contro il probabile intervento militare contro l'Iraq. E tuttavia, come si può leggere nel documento finale, l'opposizione alla guerra non può fermarsi alla sola testimonianza, ma deve «bloccare l'ingranaggio militare». In altre parole, tutte le forme di lotta che vanno dal boicottaggio al «blocco» delle basi militari vanno bene. Ma i prossimi mesi vedono anche altri appuntamenti importanti. L'incontro del G8 nella città francese di Evian e la riunione del Wto a Cancun.Per quanto riguarda il G8 tutto è da definire e il primo appuntamento dei movimenti sociali sarà a Marzo. E nei prossimi mesi sarà messo a punto anche la mobilitazione contro la riunione dell'Organizzazione mondiale del commercio, incontro previsto per dare l'avvio dei negoziati sul Gats, cioè l'accordo sul libero commercio dei servizi. Per i movimenti sociali del Sud del mondo vuol dire opporsi alla privatizzazione dell'acqua e dell'educazione. Per i gruppi provenienti dal Nord del mondo, significa lanciare una grande campagna contro la privatizzazione dei servizi sociali. Soltanto che le notizie provenienti dal Messico parlano di una crescente «militarizzazione» di Cancun e del rischio di una sospensione di alcuni diritti civili per i giorni in cui si terrà la riunione del Wto. Insomma, se il comitato organizzatore canta vittoria, i movimenti sociali guardano con qualche apprensione il prossimo futuro. Anche perché tutte le iniziative decise potrebbero avvenire nel quadro dell'intervento militare contro l'Iraq