SCHEDA

Soggetto: Matthew Fuller

Scrittore, artista, critico, teorico, figura di spicco della scena internazionale della net.art. E’ membro di I/O/D, il collettivo londinese impegnato nell'espansione e nella ridefinizione critica del concetto di interfaccia. Recentemente ha scritto una serie di saggi sull'arte in internet per la Tate Gallery. Tra i lavori più recenti c’è un'installazione incentrata sulla dissezione di Microsoft Word nel contesto di Tragic Data, presso la Lux Gallery di Londra. Insieme a Simon Pope si occupa della sezione Art for Networks del portale della BBC. In Italia è possibile acquistare il testo ATM pubblicato per la Shake edizioni.

Il suo lavoro è incentrato sull’idea che debba esistere una cultura del software più differenziata. Al momento lui segnala tre aree di sviluppo del software: il free software, il software sociale e il software speculativo.

Il free software si fonda sulle dinamiche del mutuo aiuto, sul plagio e sulle risorse condivise.La parola d’ordine è: morte allo pseudo-razionalismo che stordisce, al proliferare di features del “mondo-Office”. Il software sociale è un software che chiede a se stesso che tipo di correnti, che tipo di macchina, numerica, sociale e altre dinamiche alimenta, e quali altre possono essere portate in essere. Il software speculativo esplora le possibilità di tutta la programmazione possibile. Crea connessioni trasversali tra dati, macchine e networks. Un software, parte del cui lavoro è di indagare riflessivamente se stesso come software. Il software come fantascienza, come epistemologia mutante. Il software è controllo mentale.[da un’intervista di M. Desiriis a Matthew Fuller, 24/03/2001] .

Insieme al collettivo i/o/d ha creato nel 1997 il web stalker, grazie al quale ha vinto il webby awards nel 2001. Il web stalker è un browser che consente di visualizzare la struttura dei siti web attraverso una mappa grafica che rappresenta le singole pagine come cerchi e i links che le collegano come punti.

Luogo: il  web (Londra).

Parole chiave tematiche: net-art, globalizzazione e anti-capitalismo, cultura del software e software come cultura.

La net.art è intesa come ambito generico della sperimentazione; alla globalizzazione dei sistemi di informazione si contrappongono il software libero e il software sociale; la cultura del software e il software come cultura si inseriscono nell’ottica della  produzione di un sapere alternativo al mercato culturale e agli scenari della produzione non conforme agli standard del mercato.

Cronologia degli eventi principali:

gli articoli, le recensioni, le interviste comprendono un arco di tempo che va dal 1994 al 2001.