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Hacktivism. La libertà nelle maglie della rete

 

di A. Di Corinto e T.Tozzi

 

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2.3. distribuire le risorse

 

Distribuire le risorse è alla base dell’etica hacktivist della condivisione e del dono. Questo obiettivo sta alla base di tre differenti pratiche: distribuire l’informazione, distribuire i saperi (contenuti), distribuire le competenze (know how) e distribuire gli strumenti (hardware e software).

Distribuire l’informazione riguarda la diffusione di news, fatti e conoscenze di interesse pubblico e collettivo.

È una pratica che si concretizza nella creazione di media indipendenti – portali informativi, newsgroup, mailing list, piattaforme tecnologiche interattive per la pubblicazione di materiali multimediali, network digitali di radio libere e televisioni di quartiere).

Questa pratica entra in conflitto con gli oligopoli dell’informazione, con l’informazione verticale dei sistemi di tipo broadcast, con il copyright, la proprietà privata, la riservatezza sulle informazioni pubbliche, le barriere all’informazione, le élite privilegiate, la censura, i segreti di Stato. Uno slogan tipico è «information wants to be free».

Un caso particolare è quello dell’hackeraggio sociale dei Cypherpunk che in casi estremi, hanno praticato l’intrusione abusiva negli archivi informatici pubblici allo scopo di copiare e distribuire a tutti informazioni di carattere pubblico custodite in modo riservato al loro interno.

Il distribuire i saperi consiste nella pubblicazione di opere di editoria multimediale (corsi e manualistica su cd-rom, o in siti web e Bbs) così come di mezzi più tradizionali quali libri, radio, riviste, oppure con l’organizzazione di presentazioni, conferenze e seminari.

In questa categoria rientra anche la critica della riservatezza, le cui tematiche di riferimento sono il diritto ai saperi, il diritto di accesso, il diritto di essere cittadini del mondo, la connettività, la trasparenza, il controllo collettivo sul sapere pubblico.

Il distribuire le competenze avviene attraverso gli stessi luoghi della distribuzione dei saperi, a cui si aggiunge la creazione di workshop, laboratori e scuole.

Le tematiche principali sono l’alfabetizzazione, i diritti del telelavoratore, le pari opportunità, il diritto all’istruzione.

Il distribuire gli strumenti consiste nella creazione di software gratuito o a basso costo – free software, open source software, software di pubblico dominio, software libero senza diritto d’autore, software semilibero, freeware, shareware – software accessibile, così come hardware accessibile, a basso costo. Ma anche nella distribuzione del software tramite radio o altre forme di distribuzione libera. Lo stesso vale per l’hardware che viene scambiato, donato e ottimizzato secondo la pratica del dono e del riutilizzo.

Queste pratiche entrano in conflitto con il copyright, con il software proprietario e commerciale, contrastando gli alti costi assoaciati all’hardware e al software commerciale..

Nei casi più estremi viene praticato il phone phreaking, attraverso la realizzazione e la diffusione di blue-box, red-box e black-box. Le tematiche in questo caso sono le pari opportunità, il reddito di cittadinanza, i diritti del telelavoratore.

 

 

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