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"INTERNET SPAZIO DI LIBERTA' E DEMOCRAZIA IN MANO AD UTENTI RESPONSABILI"

Abstract di un intervento di Pierre Levy al convegno Informazione, Conoscenza, Verita' organizzato da Eco, tenutosi a Bologna

"Con Internet tutti gli attori sociali diventano AUTOMEDIA, riunendouna comunita' virtuale intorno ai loro siti". La liberta'
d'espressione su Internet e' il primo punto affrontato da Pierre Levy nel suo intervento di risposta alle domande sollevate da Umberto Eco.
E fa l'esempio di Indymedia.org, l'organo di comunicazione su
Internet del movimento contro la globalizzazione, dove tutti i
corrispondenti funzionano come una agenzia di stampa, una sorta di coopetativa di giornalisti che si sviluppa ad una velocita' straordinaria a livello mondiale. "La Rete e' una matassa comune di collegamenti dove tutti i punti di vista sono accessibili, anche quelli di chi normalmente non ha spazio sui giornali e che ora puo' rivolgersi ad un vasto pubblico internazionale. Gli individui prendono in mano la sfera pubblica e tutti i gruppi possono diventare mass media". Altra questione: orientarsi nel caos delle informazioni su Internet. "Il metodo migliore e' quello di affidarsi ad una nuova intermediazione, quella dell'intelligenza collettiva delle comunita' virtuali interessate tutte ad uno stesso argomento. Ci si puo' rivolgere a loro per trovare le buone risposte alle nostre domande.
Se entriamo in una rete sociale di apprendimento collettivo capiremo la grande potenzialita' di Internet. Tutta l'informazione possibile viene qui selezionata a posteriori. Chiunque puo' mettere i suoi articoli su Internet ma su ogni articolo ci saranno le critiche e le note di altri". Per quanto riguarda la censura, prosegue Levy, ne parlano soprattutto i dittatori. I poteri politici contro Internet sono quelli dittatoriali. Nei paesi dove c'e' la liberta' bisogna anche accettare i rischi. La liberta' implica la responsabilita', dobbiamo dare fiducia agli utenti. Si diventa responsabili se ci si esercita ad esercitare la propria responsabilita'. Anche quando si parlava di suffragio universale c'era chi diceva che i contadini non vi avevano diritto. La possibilita' di selezionare e' nelle mani dei cittadini: gli adulti devono essere considerati adulti ed avere in mano la possibilita' di comunicare e scegliere. La trasparenza verso la quale ci dirigiamo tende a diventare simmetrica. La liberta' d'espressione e l'accesso all'informazione aumentano per tutti e non soltanto per gli Stati e le grandi industrie. Il totalitarismo si caratterizza per il carattere unidirezionale, verticale, dei flussi d'informazione. Il tipo di comunicazione, reso possibile dal ciberspazio invece e' l'esatto opposto di questa configurazione. Oggi le istituzioni politiche piu' potenti del mondo, sono anche le piu' trasparenti sul web. Su un sito come www.corbit.net per esempio, e' possibile controllare tutto cio' che gli uomini politici americani hanno votato. Concludendo, il filosofo parla di omnivisione: con la tv si puo' guardare a distanza ma gli occhi sono diretti da qualcun altro. Con internet si puo' scegliere dove orientare il nostro sguardo, con la possibilita' di intervenire nelle comunita' virtuali, esplorare situazioni sconosciute. E' un modo di esplorare qualunque zona d'ombra della realta', a qualsiasi grado di astrazione.
Navighiamo nell'universo delle forme possibili dove la realta' e' prodotta dal nostro sguardo. La trasparenza e' un privilegio per qualunque soggetto dello spazio sociale, ma e' la mente umana che deve trovare lo spazio per interrogarsi. L'essere umano deve sfruttare il suo potere fantastico di porre delle domande.