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_Tecnologia Con la nuova tecnologia è diventato molto più difficile capire cosa è una creazione originale.
Un' immagine può essere modificata, tagliata, fotomontata attraverso il computer; alla
fine la nuova immagine è irriconoscibile dall'originale. Ci saranno ancora dei diritti d'autore?
Nesi Susanna Maria
tecnologia..htm
 
Tecnologia e desiderio (Natascia Bascherini e Zanchetta Beatrice)  

_Tecnologie alternative

La società civile ha sviluppato e utilizzato per tutti gli anni ottanta forme alternative di tecnologie telematiche (cioè derivanti dalla fusione di informatica e telecomunicazioni). Già nei primi anni 80 hanno cominciato a diffondersi e a svilupparsi, dapprima negli Stati Uniti e poi nei paesi europei, forme di comunicazione conosciute come bacheche elettroniche o BBS. Si tratta di computer collegati ad una o più linee telefoniche su cui è in esecuzione un programma che si occupa di ricevere le chiamate e di mettere in comunicazione tra di loro gli utenti.
(Giselda Biagini)
 
_Tecnologia dell'infoproduzione Le nuove tecnologie digitali, che hanno avuto un impressionante sviluppo in questi ultimi anni, e l'aspirazione all'autorealizzazione dei lavoratori si sono perfettamente integrate. L'era delle tecnologie digitali ha ridotto il tempo di lavoro necessario, introducendo macchine e automatismi produttivi che permettono ad ogni evento materiale di non essere solo simbolizzato ma anche simulato riducendo così il processo produttivo all'elaborazione e allo scambio di informazioni. Negli anni Settanta il rifiuto del lavoro industriale avevo tolto forza al capitale. Oggi invece il desiderio chiama energie verso l'impresa e verso l'autorealizzazione nel lavoro. In questo modo, assorbendo creatività e desideri, il capitale ha rinnovato, con l'energia psichica ed ideologica, anche la potenza economica. (tecnoinfoproduzione.htm) Gagliani Cinzia  

_Tecnopaganesimo

Questo movimento che annovera tra le sue file tra le 100000 e le 300000 persone, "quasi esclusivamente" bianchi che vivono da artisti o da borghesi. Il tecnopaganesimo può essere definito in modo semplice , anche se superficiale, come il punto in cui il neopaganesimo ( un termine onnicomprensivo che indica una varietà di religioni naturali politeistiche contemporanee) e la new age confluiscono con la tecnologia digitale e la cultura informatica estrema. Dal punto di vista psicologico , il tecnopaganesimo rappresenta un tentativo di affrontare sul piano esistenziale i cambiamenti filosofici portati dalla scienza del ventesimo secolo. Il tecnopaganesimo è sospeso tra la cybercultura degli anni 90 e la controcultura dei dei 60. Umberto Brusca (pagan.htm)

 

_tempo commerciale

influenza sul mondo del mercato;di costante rapporto con reti telematiche commerciali attraverso canoni di leasing, partnership, abbonamenti, tarife.
(Brigitte Schuster)

 

_Terzo Settore

è l'insieme di quelle realtà senza scopo di lucro ( associazioni, cooperative, fondazioni…) nate per svolgere un ruolo a metà tra il settore pubblico e quello privato. (Maria Cristina Carpi)

 

_TV prossemica

TV che studia all'interno del suo palinsesto, lo spazio o le distanze (temporali e psicologiche) come fatto comunicativo e persuasivo.
(Francesca Nottoli e Clemente Pestelli)

Tape network

Un musicista che produce cassette duplicate in casa non avrà forse la possibilità di diventare ricco e famoso, ma può ugualmente entrar a far parte di una informale rete internazionale di persone che si scambiano lavori ed esperienze, creando da soli o in collaborazioni a distanza opere spesso incredibilmente inusuali (comunque cancellabili e riciclabili!). Il cosiddetto tape network è un vasto campo di intervento che spesso deborda dai confini sotterranei, mailartistici e no, da cui prende le mosse.
(vittore Baroni)

Tatuaggio

Il tatuaggio è la sintesi irresistibile per la fascinazione delle pratiche di appartenenza archetipe(maori, haitiane) e l'attrazione per l'iscrizione carnale dell'apparire contemporaneo. Il rito investito è il medesimo:l'incisione dolorosa sulla pelle di un segno polimorfo permanente che crea identità.
(Teresa Macrì)

Teoria dei quanti

Con la Teoria dei Quanti si arriva al radicale superamento tra la materia, concepita come un insieme di minuscole entità discrete ed individuali nello spazio e nel tempo e la radiazione, intesa come fenomeno continuo ed ondulatorio.
Secondo questa Scuola, nella microfisica, i fenomeni studiati non possono prescindere dagli effetti, dalle azioni di disturbo, provocate dall’osservatore, che viene pertanto assunto come parte integrante del fenomeno.
(Enrico Pedrini)

TV interattiva

Ciò che si intende oggi per TV interattiva è stupido: in realtà ci si limita a un ulteriore mezzo di vendita, che mi consente pubblicizzare degli abiti, tu mi dici quali vuoi vedere, poi quale compri con la carta di credito. Questa è la televisione interattiva di cui si parla oggi. Oppure, la possibilità di scegliere tra 500 canali e decidere quale si vuole, ma non c'è una reale interazione. In realtà, non mi è chiaro cosa dovrei fare con la TV interattiva.....( Donald Norman).
(Bassi Bruno e Bassi Dora)

Teleconferenze

conferenza tra gruppi di persone geograficamente distanti realizzata per mezzo di sistemi di telecomunicazione che permettono la trasmissione di parole o di parole e immagini.
(Trivellato Elena)

Trasformazione e conflitto

 

Tutta la tecnologia al popolo, antiautoritarismo e decentramento al MIT

 

Telematica di base, community network, BBS, pacifisti e hobbyst

 

Network pacifisti e telematica di base

 

Tribù telematiche

Le reti telematiche, che dopo la loro nascita in ambito militare hanno sviluppato nella loro diffusione un paradigma comunitario di condivisione, richiedono una comunicazione che ha senso soltanto se avviene all'interno di una comunità - e da' vita ad una comunità nel suo stesso procedere. La comunicazione on line è un 'new media' solo nella misura in cui produce nuove comunità, mobili, metamorfiche e provvisorie (le tribù telematiche di cui si è tanto parlato).
(Francesco Galluzzi)

Televisione e comunicazione

(Enrico Ghezzi)

Teatro e computer

(Ines Cattabriga)

 
La televisione (influenza, usi e abusi, costruzione dell'informazione, lo spettatore)

(Francesca Nottoli e Clemente Pestelli)

Teorie dei media

(Baldi Benedetta)

Teorie critiche

(Baldi Benedetta)

Teorie dei media

(Simonini Sara)

Teoria ipodermica

La teoria ipodermica tratta il caso in cui ogni membro del pubblico di massa è personalmente e direttamente attaccato dal messaggio. E' una teoria della propaganda; dove la massa enfatizza l'elemento della teoria ipodermica, per cui gli individui sono isolati e distaccati. Particolarmente importante risulta la "teoria dell'azione", elaborata dalla psicologia behaviorista, dove il comportamento rappresentava l'adattamento dell'organismo all'ambiente, scomposto in unità quali lo stimolo, il rinforzo e la risposta.
(Simonini Sara)

Teoria ipodermica

Risponde alla domanda:" Quale effetto hanno i media in una società di massa?". Teoria basata sulla propaganda e l'influenza, che può avere sulla massa intesa come alienazione dell'uomo.
(Biggi Barbara)

Teoria della persuasione

L' approccio della persuasione, invece, tratta la teoria dei media, che consiste nella revisione del processo comun icativo inteso come un rapporto meccanicistico e immediato tra stimolo e risposta. E' una teoria causa-effetto, che studia pevalentemente gli effetti dei media in una situazione di "CAMPAGNA" ( elettorale, politica, imnformativa,...). Il successo di una campagna dipende dall'interesse che il pubblico ha verso l'argomento. Ha scopi benefici ed è pianificata per raggiungerli.
(Simonini Sara)

Teoria degli effetti illimitati

Nell' approccio empirico sul campo o "degli effetti limitati", si parla di influenza che scprre nei rapporti comunitari. Il cuore consiste nel connettere i processi di comunicazione di massa alla caratteristiche del contesto sociale entro cui si realizzano. Il modo di conoscere un programma per il pubblico va fatto in base all'analisi del contenuto, alle caratteristiche degli ascoltatori e agli studi sulle gratificazioni. La ricerca sul campo si avvicina maggiormente allo studio naturalistico dei contesti comunicativi, dove l'influenza dei media deriva dalle caratteristiche del sistema loro circostante, e i cui effetti dipendono dalle forze sociali che prevalgono in un determinato periodo.
(Simonini Sara)

Teoria critica

La teoria critica si identifica storicamente nel gruppo di studiosi noto come "La scuola di Francoforte", affermando il proprio orientamento verso la critica dialettica dell'economia politica. Denunicia la contraddizione tra individuo e società come un prodotto storico della divisione di classe che si oppone alle discipline che rappresentano tale contraddizione come un dato naturale Finisce col privilegiare l'approccio speculativo sul metodo empirico.
(Simonini Sara)

Teoria critica

La teoria critica è basata sulla costruzione analitica dei fenomeni che indaga e sulla capacità di riferirli alle forze sociali che li determinano.
(Biggi Barbara)

Teoria culturologica

La caratteristica fondamentale della teoria culturologica, invece, è quella di studiare la cultura di massa individuandone gli elementi antropologici più rilevanti, e il rapporto che si instaura tra consumatore e l'oggetto di consumo.
(Simonini Sara)

Teoria culturologica

Studia la cultura di massa individuandone gli aspetti antropologici più importanti e il rapporto tra il consumatore e l'oggetto di consumo.
(Biggi Barbara)

Teoria dei cultural studies

L'interesse per i "cultural studies" è rivolto soprattutto ad analizzare una forma specifica di processo sociale, di attribuire alla cultura una dialettica che si instaura tra il sistema sociale. Tendono a specificarsi in due azioni diverse, da un lato i lavori sulla produzione dei media, dall'altro gli studi sul consumo della comunicazione di massa.
(Simonini Sara)

Teoria comunicativa

La teoria comunicativa, riguarda le comunicazioni di massa, che sono fondamentaklmente un fenomeno collettivo, il, loro significato può essre valutato solo in termini di un modello della società e non riccorrendo a un modeloo dell'azione sociale unitario. Comunicare nel senso di "trasmettere". Tale teoria comprende i seguenti modelli comunicativi:
1- Modello della teoria dell' informazione
2- Modello della teoria semiotica informazionale.
3- Modello della teoria semiotica testuale.
(Simonini Sara)

Teoria dell' informazione

E' una teoria elaborata da matematici ed ingegneri delle telecomunicazoni (come Shannon e Weaver), che si son interessati della trasmissione di segnaliindipendentemente dal loro contenuto. Il loro modello di trasmissione è persentato come un semplice processo lineare nell'ambito del quale gli autori identificano tre livelli nell'analisi della comunicazione:
- Livello A (tecnico).
- Livello B (semantico).
- Livello C (termini di direzione/comprensione da parte del ricevente).
(Simonini Sara)

Teoria dell'informazione, 1949

Si occupa della trasmissione di segnali è un modello lineare su tre livelli: tecnico, semantico, efficacia di ricezione e comprensione del ricevente.
(Biggi Barbara)

Teoria semiotica informazionale

Come afferma Umberto Eco, tale teoria mostra la sua attenzione verso la capacità diffusiva della comunicazione di massa di trasmettere aun vasto pubblico gli stessi contenuti. La linearità della trasmissione è vincolata al funzionamento dei fattori semantici, introdotti mediante il concetto di codice; cioè trasformazione da un sistema ad un altro.
(Simonini Sara)

Teoria semiotica testuale

Tale teoria definisce che: parlare di un messaggio che arriva, formulato sulla base di un dato codice, e che viene decodificato sulla base dei codici dei destinatari, costituisce una semplificazione terminologica che può indurre in errore. Infatti i destinatari ricevono insiemi testuali, commisurano i messaggi a insiemi di pratiche testuali e ricevono molti messaggi.
Il modello semiotico testuale riesce a descrivere in termini semiotici alcuni tratti strutturali specifici della comunicazione di massa. E' la relazione comunicativa che si costruisce intorno a "insiemi di pratiche testuali".
(Simonini Sara)

Teorie delle comunicazioni di massa (teoria ipodermica)

Risponde alla domanda:" Quale effetto hanno i media in una società di massa?". Teoria basata sulla propaganda e l'influenza, che può avere sulla massa intesa come alienazione dell'uomo.
(Biggi Barbara)

Teorie delle comunicazioni di massa (modello di Lasswell, 1948)

Si basa su delle domande per descrivere un atto di comunicazione:" Chi?" " Che cosa?" "Attraverso quale canale?" "A chi?" " Con quale effetto?".
(Biggi Barbara)

Teorie delle comunicazioni di massa (teoria critica)

La teoria critica è basata sulla costruzione analitica dei fenomeni che indaga e sulla capacità di riferirli alle forze sociali che li determinano.
(Biggi Barbara)

Teorie delle comunicazioni di massa (teoria culturologica)

Studia la cultura di massa individuandone gli aspetti antropologici più importanti e il rapporto tra il consumatore e l'oggetto di consumo.
(Biggi Barbara)

Teorie delle comunicazioni di massa (modello della teoria dell'informazione, 1949)

Si occupa della trasmissione di segnali è un modello lineare su tre livelli: tecnico, semantico, efficacia di ricezione e comprensione del ricevente.
(Biggi Barbara)

Teorie delle comunicazioni di massa (modello di Jakobson)

Vede la comunicazione come passaggio: da cui l'emittente invia un messaggio al destinatario strutturato secondo un codice condiviso dalle due parti.
(Biggi Barbara)

Teorie delle comunicazioni di massa (modello comunicativo semiotico informazionale)

Comunicazione sempre come passaggio dell'informazione tra due parti con l'introduzione di un codice per capire il messaggio. Quindi l'informazione non è solo trasmessa, ma anche trasformata, poiché è decodificata.
(Biggi Barbara)

Teorie delle comunicazioni di massa (modello semiotico testuale)

In tale modello non c'è solo una semplice veicolazione del messaggio, ma anche una relazione attorno ad esso. Con tale modello si individua il modo in cui un dato strutturale si trasforma in un meccanismo comunicativo.
(Biggi Barbara)

Teoria delle transizioni

(Varrà Isabella)

Nuovo teatro

Nasce ad Ivrea nel 1967 e vi aderiranno: Corrado Auugias, Giuseppe Bertolucci, Carmelo Bene, Silvano Bussotti, Giuliano Scabia, Luca Ronconi e molti altri. Il manifesto pubblicato nel novembre del 1966 sulla rivista sipario diceva che il teatro serve per rompere gli schemi standardizzati, creare dubbi, far calare le maschere, mettere in moto qualche pensiero.

Il teatro virtuale

 

Il teatro dalle origini ai giorni nostri

(Pelle Donatella)

Il teatro

(Tortorici Gaspare)

Televisione: dipendenza o autogestione?

(Arena Nadia e Larosa Cristina)